E La Favola continua...
Festival di Sanremo 1955
5^ Edizione
Festival di Sanremo 1955 |
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Edizione |
5^ |
Periodo |
27 - 29 gennaio |
Sede |
Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo |
Presentano |
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Trasmesso da |
TV |
Partecipanti |
15 cantanti - 16 canzoni |
Vincitori |
C'era ancora una volta a Sanremo il Festival della canzone italiana,
5° Edizione dal 27 al 29 gennaio 1955.
La Radio trasmise in diretta il Festival alle ore 22:00.
Per la prima volta la televisione si collegò con il Giardino d'Inverno del Casinò Municipale alle ore 22:45, solo al termine del varietà "Un due tre" di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Lo spettacolo nel 1955 fu il primo programma censurato della storia della tv italiana per il celebre sketch dei due comici che ironizzarono sulla storica caduta da una sedia dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. La serata finale fu trasmessa in Eurovisione in cinque paesi (Francia, Belgio, Olanda, Germania e Svizzera).
Il biglietto d'ingresso alla sala costò 7 mila lire per le prime due serate, la terza, invece, costò 14 mila lire.
Otto milioni di telespettatori seguirono la gara canora.
Dopo quattro anni consecutivi, Nunzio Filogamo, ritenuto poco telegenico, cedette il posto al giornalista Armando Pizzo, e a Maria Teresa Ruta, prima annunciatrice televisiva degli studi di Torino (zia dell’omonima conduttrice dei giorni nostri). In un primo momento si era pensato di affidare la conduzione del Festival a Mike Bongiorno, il volto familiare protagonista di “Arrivi e Partenze”, il primo quiz della televisione italiana.
I giornali dell’epoca scrissero che il presentatore, a causa della sua scarsa memoria, redisse a macchina su dei foglietti quanto avrebbe dovuto dire: “La sera della “prima”, entra sul podio con i bigliettini in mano e la morte nel cuore. Applausetto di cortesia del pubblico; Il presentatore stringe i denti, va al microfono, dispone sul leggio i suoi bravi foglietti e, dandosi un contegno il più possibile indifferente, incomincia a leggere. Manco a farlo apposta, una signora, seduta in prima fila, una di quelle terribili signore con l’occhialino e un cappello pieno di piume in testa, che non mancano mai, strilla a voce alta: Toh, Armando Pizzo legge!. Tremante, rosso in volto, il povero Pizzo non riesce a evitare la prima papera, che sarà presto seguita da altre. Poi, per fortuna, si riprende e riesce ad andare avanti senza ulteriori problemi”.
La direzione della Rai, impose alle cantanti di non portare abiti con scollature vistose: «Le signore devono indossare toilettes decenti perché teletrasmesse». Mentre per i cantanti i dirigenti della televisione consigliarono: “I signori in abito scuro sono pregati di indossare camicie grigie, meglio celesti, perché quelle bianche sul video sparano”.
La Rai designò la commissione esaminatrice per scegliere i brani che avrebbero dovuto partecipare al Festival. Le canzoni pervenute furono 412 in tutto. Presieduta da Italo Gemini, formata. La stampa nazionale riferì di una polemica che scoppiò perché i nomi che composero la commissione, sebbene fossero illustri e noti, tra gli altri dal soprano Toti Dal Monte, dal musicologo Teodoro Celli, dal poeta Giorgio Caproni, dal maestro Vittore Veneziani e dallo chansonnier Odoardo Spadaro, non erano adatti a giudicare le «canzonette» del Festival.
La commissione del Festival, il 1° gennaio redisse un comunicato che venne pubblicato sul "Radiocorriere": “Esaminate con particolare cura e massimo scrupolo le 412 composizioni sottoposte al suo esame; premesso che la Rai, nell’insediare la Commissione per il Festival di Sanremo, ha inteso che questa contribuisse, con il suo lavoro, al miglioramento qualitativo e alla valorizzazione della canzone italiana; ritenuto che la maggioranza delle composizioni concorrenti – valutate anche in base al criterio di una linea melodica popolare – non presenta, sia per la parte letteraria, sia per la parte musicale, particolari requisiti di alto livello artistico, conformi alla migliore tradizione della canzone italiana; convinta tuttavia della opportunità di non interrompere la tradizionale rassegna della canzone italiana di Sanremo decide di segnalare numero 16 composizioni”. Il Presidente dell’Anem (Associazione nazionale editori musicali) Eugenio Clausetti inviò un telegramma di protesta all’Amministratore delegato della Rai, criticando la composizione della commissione e iniziando il primo atto della polemica sul rapporto tra cultura e canzone.
Vennero alimentate altre polemiche a causa della formazione del cast dei cantanti, perché anche in quell'anno Nilla Pizzi non partecipò al Festival. Un altro grande assente fu il direttore d’orchestra Cinico Angelini.
Cantanti in gara:
Le Canzoni
Tra le canzoni in gara spiccano tre motivi: "L’ombra" cantata dalla coppia Jula De Palma e Marisa Colomber e, seppur non finalista, "Eri un omino", ballata spensierata di Nella Colombo che spezzava la tradizione festivaliera. Infine "Che fai tu luna in ciel", cantata da Bruno Pallesi e dalla stessa Jula De Palma, che trae liberamente ispirazione dal primo verso del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Giacomo Leopardi: davvero altri tempi.
La composizione del maestro Walter Colì, dal titolo “L’ombra”, venne subito ribattezzata “l’inno delle prostitute”. Infatti la protagonista del brano, primo assaggio di blues nella storia di Sanremo, racconta le sensazioni di una notte sul marciapiede. I censori della RAI si accorgono probabilmente del testo “sconveniente” soltanto dopo il Festival, e la canzone viene esclusa dalla programmazione radiofonica.
A sbaragliare la concorrenza fu comunque "Buongiorno Tristezza" della coppia Claudio Villa e Tullio Pane. Quest’ultimo alla sua prima ed unica partecipazione al Festival. La canzone, diventata poi un mito della musica italiana, si ispirò all’omonimo romanzo di Françoise Sagan, pur stravolgendone in realtà la storia. Claudio Villa, nella serata finale in conseguenza di una faringite non poté partecipare e venne utilizzato il "playback": infatti , non cantò dal vivo ma si sentì la sua voce attraverso un grammofono posto in mezzo al palco. Poco dopo venne mandato in visione un breve filmato ove il “Reuccio” a letto salutò il pubblico. C’è il dubbio che quanto accaduto sia stata una trovata pubblicitaria. I giornali scandalistici scrissero che la moglie Miranda Bonansea, messa al corrente di una scappatella del marito si sarebbe piazzata davanti all’albergo minacciando una scenata per strada e dentro il teatro.
Villa e Pane dominarono il podio piazzando al secondo posto "Il torrente": il tris mai realizzato nella storia fu solo sfiorato perchè "Incantatella" cantata con Narciso Parigi si classificò al quarto posto alle spalle di "Canto nella Valle" di Natalino Otto & il Trio Aurora.
C la udio Villa dirà in seguito che Tullio Pane (alla sua prima ed unica presenza sanremese): “non mi fornì un grande aiuto per il successo”
Il successo della trasmissione e delle canzoni fu sancito dagli oltre nove milioni di dischi venduti complessivamente. Infine è stata anche la prima edizione con un ospite non in gara: il cantautore toscano Odoardo Spadaro che, durante l'ultima serata, venne invitato per recitare i testi delle prime tre canzoni classificate.
Nel2005 è stata pubblicata su CD dalla Twilight Music, su licenza della RAI, nella collana Via Asiago 10 (TWI CD AS 05 17), tutta la trasmissione radiofonica del festival (tranne due brani, "Un cuore" e "I tre timidi", di cui mancano i nastri delle registrazioni).
Briciole di Storia
Accadeva nel 1955
Si inaugura la Metropolitana a Roma. L'UDI, Unione Donne Italiane, riesce a raccogliere 2.000.000 di firme di donne che chiedono la pensione per le casalinghe.
Diventa Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Nasce il Partito Radicale .
Esce il primo numero del settimanale "L'Espresso" diretto da Eugenio Scalfari.
Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno conquista gli italiani che sempre di piu' guardano la televisione.
Lo stipendio medio di un operaio e' di 40.000 lire e per possedere uno dei 630 esemplari della mitica Fiat 600 che, quotidianamente, si producano all'interno della FIAT, occorrono quasi 600.000 lire.
E chi non puo' acquistare l'auto, gira in "Vespa" della Piaggio e "Lambretta" o in bicicletta, trasformata in un Mosquito grazie al supporto di un motorino che ne agevola la pedalata.
Il consumismo e il desiderio di possedere prodotti e beni che vanno oltre a quelli di prima necessita', diventa per gli italiani una esigenza irrinunciabile; nascono, cosi', i pagamenti rateali dei negozianti a cui gli italiani fanno fronte ricorrendo allo strumento di pagamento piu' diffuso dell'epoca: la cambiale.
Il regolamento
Sedici le canzoni in gara, eseguite in doppia versione da quindici cantanti. Vengono presentate otto canzoni per sera i primi due giorni. Otto (quattro e quattro) vanno in finale. I giurati sono 285, diversi ogni sera: 75 sorteggiati fra il pubblico presente in sala, 210 fra gli abbonati Rai.
Orchestra
Con l'orchestra di Francesco Ferrari cantano:
Alberto Semprini dirige l’orchestra per:
Direzione artistica
Giulio Razzi
Classifica, canzoni e cantanti
Vincitrice
1. Buongiorno tristezza - Cantano: Claudio Villa e Tullio Pane (Giuseppe Fiorelli, Mario Ruccione) 67 voti
Finaliste
2. Il torrente - Cantano: Claudio Villa e Tullio Pane (C. A. Liman, Leo Carmi) 38,2 voti
3. Canto nella valle - Cantano: Natalino Otto & Trio Aurora e Bruno Pallesi & Nuccia Bongiovanni & Radio Boys (Mario Panzeri, Umberto Fusco) 33,6 voti
4. Incantatella - Cantano: Claudio Villa e Narciso Parigi (Enzo Bonagura) 27,4 voti
5. Un cuore - Cantano: Antonio Basurto e Gianni Ravera (Peppino Mendes, Eduardo Falcocchio) 20,4 voti
6. Ci ciu cì (cantava un usignol ) - Cantano: Narciso Parigi & Radio Boys e Natalino Otto & Trio Aurora (Ettore Minoretti, Saverio Seracini) 14,4 voti
7. Una fotografia nella cornice - Cantano: Natalino Otto e Antonio Basurto (Mannucci, Fecchi) 10,4 voti
8. L'ombra - Cantano: Jula De Palma e Marisa Colomber (Walter Colì) 9,6 voti
Non finaliste
Cantilena del trainante - Cantano: Jula De Palma e Antonio Basurto (Faccenna, De Angelis)
Che fai tu luna in ciel - Cantano: Bruno Pallesi e Jula De Palma (Rastelli, Brinniti)
Era un omino - Cantano: Clara Jaione & Nella Colombo & Radio Boys e Bruno Rosettani & Trio Aurora (Angelo Paolillo)
I tre timidi - Cantano: Natalino Otto e Nuccia Bongiovanni & Radio Boys (Eros Valladi)
Il primo viaggio - Cantano: Bruno Pallesi & Nuccia Bongiovanni e Bruno Rosettani, Nella Colombo & Duo Blengio (Sargon)
Non penserò che a te - Cantano: Gianni Ravera e Tullio Pane (Taddei, Poggiali, Minasi)
Sentiero - Cantano : Bruno Pallesi e Jula De Palma (Cherubini, Concina)
Zucchero e pepe - Cantano: Bruno Rosettani & Trio Aurora e Clara Jaione & Radio Boys (Biri, Lydia Capece Minutolo, Vittorio Mascheroni)
Continua...